Riportiamo un articolo scritto da Maurizio Simionato, Direttore Sportivo Volley OSG 2001 e pubblicato sul mensile della comunità parrocchiale.

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Come redazione de Il Mantello a volte ci piace proporre titoli e temi all’apparenza un po’ “bizzarri” o “provocatori”, ma sempre con l’intento in realtà di stimolare una profonda riflessione e discernimento a beneficio dei lettori. Così abbiamo fatto con questo titolo “Comunicare lo sport allenando lo spirito” proposto alle Sportive della nostra Comunità Pastorale ricevendo i seguenti testi da leggere come fossero un vero “allenamento” per il corpo ma soprattutto per lo spirito!

Quando mi è arrivata la richiesta di scrivere qualche riga partendo da questo titolo, la prima cosa che mi è venuta in mente è stata un grosso punto interrogativo: “Avranno confuso le parole?” mi sono chiesto subito. “Cosa significa questa frase?” è stato poi il passo successivo.

Di solito in ambito sportivo si pensa ad allenare (certamente anche lo “spirito”, oltre ai muscoli), e non v’è dubbio che il “comunicare” sia un aspetto inscindibile anche quando ci si occupa di attività fisiche. Ma ciò non toglie che mettere insieme “allenamento, spirito e comunicazione” è una bella sfida e invoglia a ragionarci insieme.

Lo sport è sinonimo (non sempre, ma spesso) anche di competizione: con gli altri oppure semplicemente con se stessi, con l’intento di stabilire una determinata prestazione, arrivare in fondo a un percorso, ottenere dei benefici fisici utili per la nostra salute, o mille altri ancora. Obiettivi che ci spingono a “fare qualcosa”, ci “mettono in gioco” sia letteralmente, sia in senso figurato. C’è divertimento (l’etimologia della parola sport è “per diporto”, ovvero “per divertimento”), ma spesso serve anche fatica, sia fisica che mentale, senza la quale gli obiettivi quasi mai si riescono a raggiungere.
E vanno perciò coniugati, chiariti, elencati: andranno perseguiti rimanendo all’interno delle regole che a seconda dei casi possiamo chiamare “lealtà, fair play, onestà, rispetto dei ruoli…”, ma senza le quali forse il fisico potrebbe anche trarre giovamento dall’attività sportiva, ma lo spirito no di sicuro. Senza regole la mente rimarrebbe tagliata fuori, il cuore resterebbe povero, il confronto sarebbe inutile e forse pure dannoso.

Non è mai facile, in un campo della vita, come quello sportivo, che mira da un lato a raggiungere un obiettivo, e dall’altro a rispettare delle regole precise. Chissà quante volte ci siamo trovati tutti, grandi e piccoli, davanti a situazioni di incertezza: “Vado avanti? E se infrango la regola?”. Oppure: “Forse, se non la infrango, perdo!”.
E in un contesto simile, la comunicazione è davvero fondamentale, perché aiuta a condividere con gli altri il senso di quello che stiamo vivendo, e a trovare insieme la forza di proseguire nel modo corretto. Comunicando, ci si confronta, ci si sprona a vicenda, si superano le difficoltà, e si impara il rispetto reciproco.

Allenando lo spirito, si impara a dare il giusto valore a ogni passo del cammino sportivo, a ogni piccola o grande vittoria, ma anche a ogni caduta o sconfitta. Perché si è consapevoli che l’importante non è solo vincere, ma crescere insieme, come persone e come comunità.

E allora, arriviamo in fondo (almeno fino al termine) su un campo o in palestra. Ma se avremo allenato lo spirito, se avremo chiarito che una vittoria è importante, ma che la vera ricchezza sta nel cammino fatto per provarci, allora avremo fatto di sicuro la nostra migliore prestazione. Avremo preso comunque la nostra medaglia d’oro, e avremo fatto il nostro record.
Chissà se siamo riusciti a dare una spiegazione a questo strano titolo? Buono sport a tutti!

a cura di Maurizio Simonato
Direttore Sportivo OSG 2001 Pallavolo